La sua casa di produzione si chiama ‘A Band Apart’, in omaggio a Jean-Luc Godard. Tra i suoi autori preferiti c’è Howard Hawks, del quale adora “Un dollaro d’onore”. La lezione l’ha imparata decisamente bene.
“Grindhouse”, 2007. Le Grindhouse erano delle sale urbane di serie B, nelle quali negli anni ’60 e ’70 si proiettavano due o tre film a sera. Per questo motivo il progetto nasce, insieme a Robert Rodriguez. Tarantino firma l’episodio “Death Proof”, Rodriguez “Planet Terror”, e Eli Roth, Edgar Wright, Rob Zombie dei finti trailer inseriti nel film. Passato a Cannes in versione ridotta, arriverà nelle sale europee diviso in due parti e privo dei trailer. “Un’operazione – afferma Tarantino – voluta dai distributori che ha completamente smitizzato il valore dell’opera. Abbiamo cercato di fare del nostro meglio ma, certo, sarei stato molto più eccitato a potere mostrare il film senza filtri”.

“Kill Bill – parte 1 e 2”, 2003/2004. Questa volta è solo per questione di lunghezza che la storia di ‘La Sposa’ (interpretata dalla sua amatissima Uma Thurman) viene divisa in due film. Indossata la mitica tuta gialla di Bruce Lee e armata di katana, si mette alla ricerca di Bill e dei suoi sicari, tre donne e un uomo che si fanno chiamare "Deadly Viper Assassination Squad", che hanno cercato di uccidere lei e ammazzato il marito il giorno delle nozze. Un lavoro epico, le cui suggestioni cinematografiche sono state trasformate in una fantasia personalissima dotata di incredibile forza drammatica. Tarantino ha fatto il più esplosivo cocktail di generi della storia del cinema.

“Jakie Brown”, 1997. Ispirato al romanzo ‘Rum Punch’ di Elmore Leonard, “Jackie Brown” è un film che si discosta dall’estetica ‘tipica’ di Tarantino e, per questo, ha diviso gli spettatori. Il film è un grande omaggio a Pam Grier, sexy star negli anni ’70. "Basta pulp, soprattutto dopo Pulp Fiction. – ha detto Tarantino - Un nuovo poliziesco psicologico per raccontare la morale della violenza. Con ironia”.

“Pulp Fiction”, 1994. Palma d’Oro al Festival di Cannes e Premio Oscar alla Migliore Sceneggiatura, scritta insieme a Roger Avary. Questo è il film-simbolo degli anni '90. Imitatissimo, ha modificato la struttura narrativa classica del cinema di Hollywood. “Pulp Fiction” è un autentico capolavoro, un omaggio alla Nouvelle Vague con la divisione della storia in capitoli, e le vicende che ritornano senza seguire un ordine temporale. E’ l’opera che ha rilanciato John Travolta, che ha detto: “Quentin ci imbottiva di citazioni, ci faceva vedere “Quarto potere” di Welles, “Il grande sonno” di Hawks e “I coltelli del vendicatore” di Mario Bava. Non si dormiva mai. E’ stato divertente, innovativo e creativo”.

“Le Iene”, 1992. Debutto alla grande quello di Tarantino con questo bellissimo film che, a tutt’oggi, rimane uno dei suoi più riusciti. La sceneggiatura è da Oscar, come molte pellicole del regista, e con un cast di attori strabilianti. Infinite le scene cult che si potrebbero citare. Esordio col botto, è il caso di dirlo. Quentin Tarantino cambia la prospettiva del cinema. Tanti ne hanno ‘vampirizzato’ lo stile senza mai raggiungere la sua potenza, il suo rigore. Mr. White (Harvey Keitel): “Se mi spari solo in sogno è meglio che ti svegli e mi chiedi scusa”.
