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Maniac: Elijah Wood vi ucciderà

Non convince il remake dell'horror di Lustig

Maniac - Elijah Wood

28.11.2012 - Autore: Pierpaolo Festa
Al quinto minuto di “Maniac” – presentato nella sezione Rapporto Confidenziale del Torino Film Festival - la mano di Elijah Wood posa il suo coltellaccio sulla testa di una poveretta prendendole lo scalpo: la sensazione è quella di essere tornati indietro nel tempo, un invito a nozze al fine di godersi quello che sembra uno slasher nostalgico. 

Maniac recensione Elijah Wood Alexandre Aja Cannes 2012 - Nora Arnezeder

Purtroppo non è così, perché il remake del film di William Lustig (datato 1980) è un esercizio di stile che per novanta minuti cerca di mostrare il tutto secondo la prospettiva di un giovane serial killer il cui piacere estremo è quello di uccidere le vittime con tutte le coltellate del mondo. Un peccato che non ci siano altre idee, dal momento che la sceneggiatura del film è scritta da Alexandre Aja, regista che sa come sporcarsi le mani nel sangue – lo ha già dimostrato nel buon remake de “Le colline hanno gli occhi”.

Dunque niente più di una serie di omicidi di povere ragazze mezze decerebrate (che nell’era di internet sono pronte ad accogliere un estraneo con qualche rotella fuori posto nella loro casa). Per il resto ci sono manichini a compensare le sofferenze di un rapporto edipico e un Elijah Wood il cui cognome calza a pennello: l’attore non è mai stato così legnoso nei panni del serial killer represso che vediamo in faccia solo quando si guarda allo specchio.

Maniac recensione Elijah Wood Alexandre Aja Cannes 2012 - Una scena del film
Guardate il trailer di Maniac

Quella della soggettiva è una buona idea tirata per le lunghe al fine di coprire i vuoti e la totale mancanza di tensione. Perfino i realizzatori non ci credono fino in fondo, abbandonando la camera in prima persona in un paio di sequenze inspiegabili.  Da dimenticare.
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