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La Parigi del '68 messa a fuoco da Bertolucci

C'è grande attesa nel mondo cinematografico italiano e francese per l'ultimo lavoro di Bernardo Bertolucci. Dopo aver slittato, per problemi di post-produzione, la presentazione al Festival di Cannes è ormai certo che "The Dreamers" sbarcherà al Lido di Venezia per uscire nelle sale il 3 ottobre.

The dreamers

14.07.2003 - Autore: Ludovica Rampoldi
Un'intera palazzina di quattro piani, vuota, nell\'ottavo Arrondissement di Parigi. E' questo il set blindatissimo di Bernardo Bertolucci, tenuto sotto assedio per otto mesi di riprese. Di fronte al Parc Monceau, a metà strada tra l\'Arc de Triomphe e la Gare Saint Lazare, Bertolucci è tornato a girare nella sua amata Parigi, dopo averci ambientato "Il Conformista" e soprattutto "Ultimo Tango".   Tratto dal romanzo "The Holy Innocents" di Gilbert Adair - che ha anche curato la sceneggiatura - "The Dreamers" racconta la storia di tre ragazzi sullo sfondo del Maggio Parigino. Siamo nel 1968: rimasti soli a Parigi mentre i genitori sono in vacanza, Isabelle (Eva Green) e suo fratello Theo (Louis Garrel) invitano nel loro appartamento Matthew (Michael Pitt), un giovane americano incontrato alla Cinémathéque. I tre ragazzi si chiudono in casa mentre fuori la rivoluzione impazza, a parlare di libri e di politica, di ideali e di sesso in una sensuale esplorazione di emozioni ed erotismo. Ma le barricate, le molotov e il maggio parigino arriveranno fin sotto le loro finestre, richiamando i tre ragazzi alla Storia.   "The dreamers non è un film storico sul maggio \'68, ma una storia di relazioni intima e intrigante", precisa Bertolucci. "Non è un film sulle barricate nella Parigi del \'68, ma sull\'idealismo giovanile che le ispirò. Il senso del film è il tentativo di raccontare ai ragazzi lo spirito di quel momento. Erano giorni in cui i giovani erano attivi, presenti." La decisione di dirigere "The Dreamers" è nata anche da una delusione del regista: "\'Per molto tempo ho avuto il desiderio di girare il terzo atto di Novecento - racconta Bertolucci - ma sarebbe stato un falso storico. Oggi non c\'è più la fede e la passione politica, neanche in me o in quelli che allora erano coinvolti".