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Ken Loach porta il calcio sulla Croisette

Looking for Eric è il nuovo film del cineasta britannico: una commedia felice quanto toccante. L'ex calciatore Eric Cantona, al suo sedicesimo ruolo per il grande schermo, si dimostra un valido attore. Li abbiamo incontrati entrambi.

Looking for Eric

21.05.2009 - Autore: Pierpaolo Festa, nostro inviato a Cannes
Cannes - “Quando io e Ken Loach abbiamo incontrato Eric Cantona, la mia mente è subito andata ai bellissimi goal che ha realizzato nel corso della sua carriera: il carisma in campo e il suo celebre karate kick e anche le canzoni che i tifosi gli dedicavano. Il suo personaggio così affascinante sia in azione che fuori dal campo ci aveva subito catturati. Come inserire questa tematica nel film??... Sin dall'inizio avevamo pensato ad una storia il cui protagonista fosse un uomo avanti con l'età, un nonno. Questo genere di personaggi hanno un passato interessante e incredibile, e ho sempre voluto scrivere una storia che sembrasse ambientata nel passato quanto nel presente”.



Questa è la premessa dello sceneggiatore Paul Laverty, ancora una volta al fianco del grande Ken Loach in “Looking for Eric”, pellicola presentata in Concorso al Festival di Cannes. La commedia gioiosa e toccante che ha trovato i pareri positivi della critica all'unanimità. La vicenda di un uomo depresso che, come ultimo appiglio, si rifugia nel suo mondo immaginario dove incontra Eric Cantona, il suo idolo, il calciatore preferito di sempre. La pellicola di Loach non è semplicemente una storia sull'amore per il calcio (che comunque rimane sullo sfondo), ancora una volta il regista riesce a focalizzarsi su interessanti caratterizzazioni a 360 gradi. La storia di questo postino (l'ottimo Steve Evets) che, grazie alla sua forza, riesce a reagire alla voglia di lasciarsi andare ed a recuperare il rapporto con i suoi figli e forse con il grande amore perduto 30 anni prima, tocca lo spettatore... e potrà capitarvi anche di versare qualche lacrima.

Ancora una volta Loach è ottimista e ci rassicura con questo spaccato di vita pieno di problemi ma, in fondo, molto felice.



Tre domande a Ken Loach:

Ci parli di questo suo nuovo personaggio...
Eric Bishop è un uomo molto intelligente che soffre di attacchi di panico e ha grandi difficoltà nelle sue relazioni. Direii che è il tipo che affonda la testa nella sabbia davanti ai suoi problemi. In passato, usciva sempre con i suoi amici, andava a vedere le partite e in pratica non affrontava mai i suoi problemi. Ed è così che il suo primo matrimonio con Lily è finito. Successivamente ha sposato un'altra donna che aveva un problema con l'alcool. La donna aveva avuto due figli da due uomini diversi. Quando questa abbandonò Eric, gli lasciò i due figli... e proprio perché il nostro protagonista è una persona dal cuore grande e generoso, era riuscito a mantenere un ottimo rapporto con loro. Adesso tutto è cambiato ed è come se i figliastri vedessero la sua debolezza e la sfruttassero. Il caos genera caos: a malapena Eric riesce a tenersi il lavoro e quando lo incontriamo, soffre di attacchi di panico... fino al giorno in cui non gli appare Cantona.



Come mai ha ingaggiato Steve Evets?
Ci serviva qualcuno di Manchester, uno che fosse al limite. La cosa più bella di Steve è che è una persona divertente, ma questo non vuol dire che sia un tipo allegro o un comico. Steve è una persona vera e ha continuato ad esserlo davanti la macchina da presa.

E per quanto riguarda il lavoro tra Evets e Cantona: come è cominciata questa collaborazione?
Quello è stato un grande momento! Steve non aveva alcuna idea che avrebbe recitato al fianco di Cantona, sebbene sapesse che lui era tra i produttori. Quando si sono incontrati, Steve era sorpreso ed è rimasto per un po' senza parole. Le prime riprese non funzionavano, ma l'effetto dei take successivi è stato sorprendente.



Tre domande a Eric Cantona (anche produttore)

Qual è stata la sfida di questo film?
Ho già lavorato ad altri film e in tutti gli altri set ho dovuto creare il personaggio. Questa volta interpreto me stesso. È stato stranissimo. Continuavo a fare domande a Ken Loach, non mi sentivo a mio agio e invece dovevo esserlo. Era per il bene del personaggio. Dovevo essere spontaneo, dovevo essere me stesso, però al tempo stesso si trattava di fiction. È stato un esercizio strano, ma davvero interessante.

E per quanto riguarda il rapporto tra Cantona e i fan che vediamo nel film?
Sono orgoglioso di come il film mostri i miei sentimenti verso i fan, il modo in cui li vedevo e in cui loro mi davano l'energia. Ero commosso dal loro sostegno. E il film mostra proprio che i fan sono persone bellissime.



Nel film vediamo alcuni dei suoi goal più celebri. Ha partecipato con il regista alla scelta dei goal?
I goal sono stati scelti da Ken e Paul. Ma sono d'accordo con la loro scelta: hanno bilanciato quelli da lontano con i tiri più vicini, e c'erano anche alcuni goal di testa. Bisognava trovare un ritmo per inserirli nel film. Mi spiace solo che quel bellissimo goal che ho segnato contro l'Arsenal quando abbiamo vinto 5 a 0 non è nel film!

“Looking for Eric” arriverà nelle sale italiane ad ottobre, distribuito dalla BIM.



Per saperne di più
Il trailer ufficiale di Looking for Eric
Ken il rosso, undicesima volta a Cannes!



 


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