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Il segreto di Vera Drake
Esce in tutte le sale "Il segreto di Vera Drake", Leone d'Oro a Venezia nonchè Coppa Volpi per la miglior attrice protagonista Imelda Staunton. Mike Leigh pone il dilemma morale dell'aborto e lascia al pubblico la possibilità di giudicare.

12.04.2007 - Autore: Giulia Villoresi
Regia: Mike Leigh
Con: Imelda Staunton, Phil Davis, Alex Kelly, Adrian Scarborough
Vera Drake (Imelda Staunton) è una donna buona. Ha due figli, Ethel (Alex Kelly) e Stan (Phil Davis) e un marito che la ama. Vera Drake conduce una vita modesta ma serena, beve molto tè e lo offre a tutti. Vera Drake ha un segreto: senza farsi pagare aiuta delle giovani donne a interrompere gravidanze indesiderate. \"Le aiuta quando sono in difficoltà\". Ma siamo nella Londra degli anni Cinquanta e questo genere di \"aiuto\", secondo la legge del 1861, è un reato grave.
Questo segreto va avanti da circa vent\'anni, fin quando un giorno una delle ragazze viene ricoverata d\'urgenza in ospedale. Qualcosa è andato storto e in breve la polizia risale a lei.
Inizia così l\'incubo di una donna e della sua famiglia, che devono affrontare un processo, un dubbio morale e il giudizio severo della società.
Il regista Mike Leigh, Palma d\'Oro al Festival di Cannes per \"Segreti e Bugie\", vince con questo film il Leone d\'Oro alla 61a Mostra del Cinema di Venezia. Coppa Volpi alla miglior attrice Imelda Staunton.
Contrariamente a quanto ci si possa aspettare, il regista ha preferito non esprimersi in merito al suo lavoro. - \"Non sta a me spiegare questo film\" - ha spiegato - \"Il dilemma morale che ho posto non può essere facilmente risolto e noi tutti dobbiamo confrontarci con queste questioni a mente aperta.\" -
Ed è questa la sostanza della pellicola. Una sorta di \"plurifonismo leighiano\", in cui ogni personaggio porta con sé un\'opinione valida e degna di essere espressa, che sia pietosa o inflessibile. La loro umanità viva fa in modo che ognuno di loro abbia il diritto di dire la sua, senza che il regista intervenga. È questo il caso dell\'ispettore Webster, che pur incriminando Vera dimostra la sua esitazione di fronte al dilemma etico dell\'aborto.
Purtroppo accade ogni tanto che i personaggi siano esasperati. Vera Drake è troppo buona, sua cognata Joyce è troppo egoista, e così gli uomini e le donne che vi ruotano attorno, ognuno esempio vivente di una categoria umana fin troppo definita.
Ma non è questo l\'unico difetto (se possiamo definirlo tale) del vincitore di Venezia. Ogni tanto il film è noioso.
Nonostante il grande esempio di recitazione della Staunton, lunghe scene irrorate di pianto inceppano il ritmo del film che a un certo punto stenta a concludersi. Grandiosi sono invece gli attimi in cui viene mostrata Vera Drake nel suo ambiente e nelle sue azioni quotidiane, grazie anche alle scenografie impeccabili di Eve Stewart, che lavora col regista da anni.
Colpisce la bravura di Alex Kelly, figlia di Vera, che da vita ad un personaggio curvo, goffo, patologicamente timido, di una bruttezza a dir poco umiliante. Ma la classe degli attori di Leigh è ormai proverbiale.
Quel che in qualche modo delude in \"Il segreto di Vera Drake\" è una certa qual debolezza. Affrontando uno dei nodi più spinosi della nostra società il regista non è andato fino in fondo alla questione, non l\'ha sviscerata, ma si è limitato a creare un buon film che sarebbe potuto essere magnifico.