Non importa che Bill faccia di cognome Clinton e Tony sia quel Tony Blair, peché nello script di Peter Morgan (diventato in pochi anni uno degli sceneggiatori di punta del cinema internazionale) vengono raccontate le vicende private di due uomini che passano la loro vita davanti alle telecamere a discutere di decisioni vitali per il pianeta. Realizzato per la rete televisiva HBO e co-prodotto dalla BBC, "I due presidenti – The Special Relationship" è un'interessante operazione televisiva diretta da Richard Loncraine (regista dell'ottimo "Riccardo III" con Ian McKellen) che da noi sarà distribuita al cinema per Medusa. Un film che si focalizza sugli anni del secondo mandato della presidenza Clinton, visti attraverso gli occhi di Tony Blair.

Sullo schermo scorrono le vere immagini della guerra nell'Irlanda del Nord, il sexgate con Monica Lewinski e l'operazione in Kosovo per fermare Milosevich. Tre eventi determinanti nella scalata al potere di Blair, che da lì a poco sarebbe diventato il leader politico più celebre al mondo. E mentre il Presidente Clinton arriva al tramonto del suo mandato, vedendo sfumare il suo sogno di creare una politica mondiale di centro sinistra, viene mostrato il disturbo di personalità che affligge il Primo Ministro britannico. Un uomo pronto a prostrarsi a qualsiasi "leader del mondo libero" pur di rimanere in pieno gioco politico, costantemente sotto i riflettori.

La pellicola suscita l'interesse dello spettatore grazie alla drammatizzazione dei dietro le quinte dagli incontri alla Casa Bianca. Nella seconda metà, però, "I due Presidenti" si appiattisce abbastanza, adottando uno stile simil-documentaristico quando esplora gli eventi mondiali dell'epoca. Se il film funziona è soprattutto merito di attori perfettamente in parte: ancora una volta il rischio più grande era quello di cadere nelle imitazioni macchiettistiche, ma il lavoro fatto da Michael Sheen (alla sua terza prova nei panni di Blair) e soprattutto da Dennis Quaid (vero clone di Clinton) è eccellente. Per apprezzarlo fino in fondo, è necessario vedere il film in versione originale con Quaid che ripropone alla perfezione l'accento dell'Arkansas e la stessa vocetta del quarantaduesimo Presidente USA.

E alla fine i realizzatori mostrano Blair al fianco del suo nuovo amico George W. Bush: una sequenza in cui vengono utilizzate le vere immagini di repertorio per incassellare in un'ultima inquadratura i due volti che hanno contribuito a un'era di morte e paura. Thank you Tony!
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