
Il film di Stefano Incerti presentato Fuori Concorso al Festival di Venezia si regge unicamente sulle spalle del suo attore protagonista. E' guardando Servillo, il suo talento e la sua attenzione per i dettagli, che si riesce ad arrivare alla conclusione senza annoiarsi. Il racconto è infatti costruito su pochissimi elementi, l'epilogo e la morale annessa sono piuttosto banali e prevedibili. Per quanto formalmente pulito, a fine visione non si ricordano particolari sequenze, che siano tenere, di suspense o di introspezione personale. Tutto rimane in superficie, compresa la possibile critica sociale e gli accostamenti, molto alla lontana, con Paolo Sorrentino (di solitudine “L'uomo in più” e il rapporto con il denaro di “L'amico di famiglia”).

E' vero, “Gorbaciof” non ha goduto di alcun sovvezionamento statale e già per questo andrebbe apprezzato, ma i limiti qui non sono di budget, quanto di idee di sceneggiatura. Va bene il “lirismo” di cui ha parlato Incerti presentando il suo film, ma ci vuole qualche fatto in più per farlo volare alto.
"Gorbaciof - Il cassiere col vizio del gioco" è distribuito nei cinema da Lucky Red.