Tavernier affida lo spettatore al punto di vista del Conte de Chabannes (l’attore Lambert Wilson, visto nei panni del Merovingio nei due sequel di “Matrix”), una sorta di saggio che ha deposto le armi e che passa le oltre due ore della pellicola a fare da mentore spirituale ai protagonisti.
E nella sua ricostruzione storica, il regista finisce per mettere in scena una soap opera fatta di tradimenti in cui non c’è nemmeno traccia di tensione. La passione messa in scena non riesce a trasparire dallo schermo e lo spettatore subisce lo spettacolo passivamente. A trainare l’intero film è la potente bellezza di Melanie Thierry, presente in quasi tutte le scene e pronta ad avere ogni uomo del film ai suoi piedi: “Pensavo si trattasse di un personaggio specializzato nella manipolazione – ha detto l’attrice - la immaginavo pronta ad usare la seduzione per ottenere quello che voleva. Invece ho capito che è inconscia della sua bellezza e dei suoi poteri. Non è una calcolatrice”.

“Volevo raccontare una storia d’amore quasi lirica – ha detto il regista - Il nostro obiettivo era quello di tirare fuori il contesto storico e allo stesso tempo mantenere la passione del libro, focalizzandoci sui sentimenti dei personaggi. Marie è una giovane donna che deve imparare dalla vita a sue spese. Deve domare e canalizzare i suoi sentimenti e fare scelte difficili e dolorose. Nel film mi schiero totalmente dalla sua parte. Nonostante il mondo in cui vive la voglia bloccare, lei è un personaggio pieno di passione. Una donna la cui forza è nutrita dalla sua voglia di abbracciare il mondo”.
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