
“Avevo già girato un film ambientato nell’America degli anni ’60 - dice il regista, ricordando il magnifico “Tempesta di giacchio” - Non vedevo l’ora di fare una commedia, ma allo stesso tempo mi sentivo molto nervoso. Si tratta di una cosa difficile: se non fai ridere il pubblico, allora hai fallito, mentre col dramma puoi sempre appellarti al fatto che il pubblico non abbia capito”.

Torniamo all’inizio: la scena si apre a Bethel, cittadina della contea di Sullivan, dove il giovane Elliot Tiber (Demetri Martin, teniamolo d‘occhio), proprietario di un motel che cade a pezzi, ha la geniale idea di aiutare ad organizzare il più grande happening musicale del XX° secolo nella sua cittadina, il Festival di Woodstock. All'evento presero parte 500 mila persone all’interno delle transenne e un altro milione al di fuori. Ad aiutare Elliott c'è la gran parte dei suoi concittadini, contagiati dall’euforia hippie, i suoi due genitori emigrati e Wilma (Liev Schreiber, tra i migliori nel cast), travestito tornato dal fronte vietnamita, dove ha perso il suo compagno. “Quando penso a quegli anni - continua Lee - ricordo che guardavo le immagini sui telegiornali taiwanesi: mi piaceva l’idea che questa gente mollasse i ritmi standard della vita per incontrarsi e insieme alla ricerca della pace”.

"Una nuova generazione nata nel suo cortile", questa la frase di lancio del film di Ang Lee che, sebbene a tratti sia un po’ sopra le righe, offre allo spettatore un’iniezione di gioia, sparata dritta al cuore. Il tono della commedia ricorda moltissimo il notevole "Quasi famosi" di Cameron Crowe, ma questa volta i performers e la musica rimangono sempre sullo sfondo, mentre lo spirito e la vera essenza di Woostock vengono fuori. “Penso che il mio sia un film sulla felicità - continua Lee - Lo abbiamo girato in tre mesi e per tutto il tempo abbiamo cercato di evocare lo spirito di quell’evento. È stata una cosa grandiosa”.

Nel cast, vi segnaliamo anche la partecipazione di Emile Hirsch (protagonista del magnifico “Into the Wild") nei panni di un giovane di ritorno dal Vietnam: “Ang Lee è un regista davvero meticoloso - ha detto l’attore - Mi ha fatto incontrare veterani della guerra in Vietnam e in Iraq. Per quanto riguarda il mio personaggio, credo che il ruolo contribuisca a mostrare che tutti i caduti nelle guerre sono solo dei ragazzi”. A proposito di Woodstock, Emile Hirsch scherza e aggiunge: “Avevo sentito tutte le storie sui bagni di fango e sulla musica dai miei genitori. A volte mia madre mi raccontava il resto… voleva raccontarmi tutti i dettagli, ma quando cominciava a parlare di sesso, droga e rocknrolla, io le dicevo: ‘Piantala non voglio sapere'”.
"Motel Woodstock" arriverà in Italia dal 9 ottobre, distribuito dalla Bim.
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