
Scartando le nostalgie che suscitano sempre molta diffidenza verso i film che raccontano i movimenti giovanili, Assayas prende per mano la letteratura, una guida fondamentale nella complessa costruzione dell’identità e dell’apertura al mondo esterno. Sulle orme biografiche del regista, il giovane Gilles partecipa al movimento studentesco e insieme ai suoi amici si ritrova coinvolto in uno scontro che segnerà il percorso di tutti in maniera differente. Lui sceglierà di sentirsene responsabile e di trasformarlo in una lezione, assecondando quel moto intimo, più personale e spontaneo che lo spinge verso l’arte, la pittura, la grafica e infine il cinema ed è più urgente persino della vita sentimentale.
Il pregio più interessante del film che strappa gli applausi della stampa è la capacità sensibile di riportare a galla l’impegno autentico, anche sbagliato e autodistruttivo, di una generazione che cresce e si forma tre anni dopo l’esplosione sessantottina. Si regala così allo spettatore l’opportunità di rivivere le immediate conseguenze sociali e culturali di una Rivoluzione, su cui non si aveva ancora, per forza di cose, una prospettiva storica, ma in cui si vivevano seriamente gli ideali, non senza ingenuità e miopia, già ad una certa distanza dall’euforia più febbrile che caratterizzò il Maggio. Così era il mondo, tutto era possibile, tutto era mobile e tutti erano attori coinvolti o estranei o vittime. Non è perciò casuale che Assayas apra il suo film citando Blaise Pascal: “Tra noi e l’inferno o tra noi e il cielo c’è solo la vita che è la cosa più fragile del mondo”, la vita che, nell’esperienza di Gilles e dei suoi amici, offre la preziosa occasione di sviluppare una coscienza autonoma, varia, non conforme. Una bella fortuna, e sicuramente un ricordo avventuroso, col senno di poi.

È perciò forse l’invidia, o il cinismo, più che la nostalgia a suscitare la diffidenza di cui parlavamo e alla quale chi scrive non era affatto estranea. Après Mai però porta in sala quel temuto decennio e, pur non regalando impressionanti novità, riesce a farsi strada nel cuore dello spettatore grazie alla forza cristallina di una solida cultura, dell’onestà intellettuale e del ricordo biografico.
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