NOTIZIE

X-men Conflitto finale

Il film si rivela uno dei blockbuster più spettacolari degli ultimi anni, coniugando però con l'azione e gli effetti speciali anche una scrittura dei personaggi molto più approfondita del solito

X--Men 3

12.04.2007 - Autore: Adriano Ercolani
Terzo episodio della saga iniziata nel 2000 e tratta da uno dei più controversi fumetti della Marvel Comics, questo nuovo capitolo a quanto si sussurra dovrebbe chiudere la trilogia dedicata ai celeberrimi supereroi mutanti, per lasciare spazio alla realizzazione dello spin-off che vedrà Wolverire unico protagonista.

Abbandonato il timone dell’operazione dall’”enfant prodige” Bryan Singer, che ha preferito dedicarsi alla calzamaglia rossa e blu di “Superman” (id., 2006), la regia è passata a Brett Ratner, cineasta che fino ad ora aveva dimostrato una certa padronanza “artigiana” del mezzo ma sinceramente non molto di più - degno di menzione soltanto il thriller “Red Dragon” (id., 2003). Viste dunque tali le premesse, trovarsi di fronte ad un simile, avvincente spettacolo si è rivelata una più che gradita sorpresa. “X-Men: The Last Stand” si rivela infatti uno dei blockbuster più spettacolari degli ultimi anni, coniugando però con l’azione e gli effetti speciali anche una scrittura dei personaggi molto più approfondita del solito. Il fulcro narrativo ed emozionale della vicenda è il ritorno di Jean Grey, che resuscitata sotto forma di Fenice non riesce più a controllare l’immenso potere che le deriva dalla sua nuova condizione: a farne le spese saranno proprio i suoi ex-compagni e le persone che ama, mentre ad approfittarne è invece Magneto, sempre deciso a scatenare la guerra agli umani per il controllo del pianeta.

Grazie anche alla bellissima e livida fotografia del nostro Dante Spinotti, Ratner dirige con insospettato vigore una pellicola palpitante nelle sottotrame che legano i vari personaggi – vedi la tormentata storia d’amore tra Wolverine e la stessa Gray – ed addirittura sontuosa dal punto di vista prettamente visivo: le scene d’azione sono infatti magnificamente orchestrate sia nella messa in scena a tratti inquietante che nel ritmo dettato dal montaggio.

Un altro fattore che contribuisce alla sicura riuscita del film è senza dubbio la buona interpretazione collettiva delle numerose star presenti, sempre più a proprio agio nei rispettivi ruoli, e stavolta affiancate da una serie di giovani comprimari di forte presenza scenica. Hugh Jackman è sempre più convincente nei panni del guascone e carismatico Wolverine, così come Ian McKellen in quelli di Magneto. Tra le presenze femminili oltre alla bellissima Halle Berry segnaliamo pure l’interpretazione legante e dolorosa di Framke Janssen.    

Spettacolo gi grande impatto spettacolare, “X-Men: The Last Stand” si dimostra un prodotto d’intrattenimento perfettamente orchestrato nella sua realizzazione, intelligente nella sceneggiatura e mai scontato nella resa estetica. Un film da gustare in pieno, da non mortificare ritenendolo il solito, gigantesco ed inerme “filmone” usa e getta. L’ennesima conferma che ormai soltanto ad Hollywood, quando si vuole fare grande cinema, vi si riesce sempre e comunque.
FILM E PERSONE