Insomma, questo “Superman Returns” nonostante l’abilità della confezione
molto si avvicina alla piena delusione: la trasformazione “dark” che Singer ha
tentato non si è rivelata funzionale all’eroe, e conseguentemente ne è
scaturito un film inutilmente intristito e pesante da digerire. Poca azione,
pochissima emozione, ed una spettacolarità “trattenuta” che non si addice alle
gesta dell’Uomo d’acciaio. Un kolossal magari anche bello da vedere, ma che
sembra non sapere bene dove dirigersi,
e soprattutto verso chi.


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Superman Returns
Dopo anni di attesa ecco arrivare nelle sale italiane il 'sequel-remake' di Superman, diretto da Bryan Singer con Brandon Routh nel ruolo di Clark Kent e con Kevin Spacey in quello di Lex Luthor

19.05.2009 - Autore: Adriano Ercolani