Usa, 2006.Di Tom Dey; con Matthew McConaughey, Sarah Jessica Parker, Zooey Deschanel
Alla veneranda età di trentacinque anni l’aitante Tripp (Matthew McConaughey)
vive ancora a casa con i propri genitori, e proprio non sente la
necessità di costruirsi una vita per conto suo. Tra avventure con
ragazze con cui non è disposto ad impegnarsi e scorribande con i suoi
amici più fidati, il giovanotto si gode la vita all’insaputa del fatto
che i suoi genitori, pur amandolo, non lo sopportano più. E’ per questo
motivo che la coppia si rivolge a Paula (Sarah Jessica Parker),
una professionista capace di far innamorare i suoi “clienti” e portarli
alla condizione di volersi sentire emancipati ed indipendenti: il che
significa andare a vivere fuori dalla casa paterna. Ovviamente, quello
che Paula aveva previsto svilupparsi come un mero rapporto
professionale non si rivelerà così semplice da contenere nel solo
ambito lavorativo: Tripp si rivela infatti un uomo assolutamente
seducente, e non il solito ragazzo timido ed impacciato con cui la
donna ha di solito a che fare…
Lo schema narrativo da cui parte questo tiepido filmetto di Tom Dey sembra ricalcare non tropo da lontano il più vivace ed intelligente “Hitch”
(id., 2005): un professionista in questioni psicologico-sentimentali si
impegna a risolvere i problemi di un cliente, ed attraverso il suo
lavoro scopre le proprie mancanze a livello affettivo. Ma se nel caso
della commedia con Will Smith i personaggi erano abbastanza ben
tratteggiati, la storia filava liscia e coerente, e soprattutto gli
interpreti sfoggiavano tutta la loro simpatia, in questo “A casa con i suoi”
non succede nulla di tutto questo: la responsabilità maggiore va a
nostro avviso attribuita alla sceneggiatura di Tom J. Astle e Matt
Ember, che tratteggia le varie figure e la logicità degli eventi con
colpevole approssimazione. Dal canto loro, a parte la sempre
deliziosa Zooey Deschanel, l’intero cast sembra volersi
sforzare ad essere costantemente antipatico: in questo “gioco al
massacro” ovviamente non potevano non uscire vincitori i due
protagonisti, fuori ruolo e decisamente e tutt’altro che affascinanti.
Apporssimavito e scontato nell’evoluzione della storia, “A casa con i suoi”
non possiede neppure un ritmo da commedia strampalata che possa in
qualche modo nasconderne le pecche: la pellicola si trascina così per
un’ora e mezzo senza un senso ben preciso, né tanto meno un’evoluzione
narrativa omogenea. Dal canto suo, il regista Tom Dey si
limita a filmare senza intervenire in alcun modo su quanto avviene
davanti la macchina da presa. Il risultato è un lungometraggio inerme,
molto poco divertente e comunque mai coinvolgente. Il risultato al
botteghino americano – 53 milioni incassati in due settimane - sembra
premiare la produzione, e questo lascia forse più sconcertati del
risultato artistico dell’operazione.


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A casa con i suoi
Campione d'incassi negli Stati Uniti arriva in Italia la commedia con Matthew McConaughey e Sarah Jessica Parker

19.05.2009 - Autore: Adriano Ercolani